La Degustazione: Il Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese

La Degustazione: Il Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese

6 Novembre, 2011 25 Di Demido

Il Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese
Degustazione orizzontale di 3 Pinot nero
(di Dimitri Domenichella)

Le origini del Pinot Nero
L’origine di questo vitigno oggi definito “internazionale” risale probabilmente al III-IV secolo d.C., come testimonia un documento di ringraziamento all’Imperatore Costantino datato 312 d.C. da parte degli abitanti della città francese di Autun, nella Côte de Nuits in Borgogna. Ma notizie relative a quello che poteva essere considerato l’antenato di questo vitigno, con le medesime caratteristiche morfologiche, erano già comparse nel I secolo d.C. nella fondamentale opera dall’autore latino Lucio Giunio Moderato Columella De Re Rustica, riportando informazioni circa l’attività del popolo dei Celti che ne aveva selezionato alcune varietà.

Nel Medioevo, con la diffusione della viticoltura ecclesiastica e l’espansione terriera del ceto nobiliare, il vitigno venne coltivato e preservato soprattutto in Borgogna, aumentando progressivamente, nel corso dei secoli, la propria fama. In diversi documenti del XII-XIII secolo esso compare citato con il nome generico di Plant, aggettivato con la provenienza geografica (auvernat o orleanais) e solo in documenti più tardi inizierà ad essere denominato Pineau. Nel XIV secolo il poeta francese Eustache Deschamps, nella ballata Verdures des vines, parla di Pinoz al plurale per indicare la grande famiglia varietale.
Il nome Plant viene utilizzato in Borgogna e in Champagne fino all’inizio del XX secolo, dopo la devastazione portata dalla Fillossera, e viene distinto in base al colore dei tralci (Plan
t gris, Plant doré). L’approfondimento e il miglioramento delle conoscenze scientifiche e degli studi ampelografici nel corso dell’Ottocento iniziarono a metterere in evidenza la caratteristica variabilità intravarietale del vitigno, arrivando a descriverne più di 50 tipologie diverse. Anche per questa sua grande differenziazione, unita all’ampia diffusione europea, assunse molte denominazioni, specifiche per ogni singola zona in cui si era adattato: Morillon nei dintorni di Parigi, Burgunder e Clevner in Germania, Borgogna in Italia.
Il Pinot Nero che oggi conosciamo non è certamente quello delle origini, le forme primitive poco produttive vennero progressivamente scartate nel corso dei secoli e con lo sviluppo della viticoltura specializzata vennero introdotte forme di maggiore produttività. Solo tra il XVIII e il XIX secolo in Borgogna prima e in Champagne poi compaiono le tipologie odierne. Attualmente la classificazione è semplificata tra tipi fini (per la produzione di vini rossi) e tipi produttivi (in genere per la produzione di Champagne), ma all’interno di questa preliminare classificazione sono compresi cloni diversi per caratteristiche e destinazione.

Il Pinot Nero in Italia e in Oltrepò Pavese
Nonostante sia un vitigno adatto alle regioni geografiche temperato-fresche, dalla metà dell’Ottocento si diffonde in tutta Italia, arrivando fino alla Sicilia. Dopo la devastazione portata dalla Fillossera nei primi anni del Novecento e per le proprie esigenze ambientali particolari, si attesta in Oltrepò Pavese, in Alto Adige e marginalmente in Friuli e nel Veneto Orientale, con una piccola presenza nelle Marche, eredità della dominazione napoleonica.
L’Oltrepò Pavese è oggi la zona italiana maggiormente vitata a Pinot Nero, con circa 2.500 ettari, destinati per la maggior parte alla spumantistica [dati del 2008].
Alcuni ampelografi ipotizzano che già al tempo dei romani alcuni genotipi originari fossero già presenti in Oltrepò, ma le prime testimonianze risalgono al XVI secolo con l’attestazione dei nomi Pinolo, Pignolo gentile, Pignolo grappolato. Nella seconda metà del XIX secolo il Pinot Nero approda quindi in Italia e in Oltrepò Pavese: i primi impianti vengono fatti a Rocca de’ Giorgi nel 1865 ad opera del Conte Carlo Giorgi di Vistarino, che pochi anni dopo, insieme all’imprenditore piemontese Carlo Gancia, inizia ad elaborare e commercializzare lo “Champagne” italiano, spumante Metodo Classico a base Pinot Nero. Il loro esempio viene seguito alla fine degli anni ’70 dall’ingegner Domenico Mazza di Codevilla, il quale assume un enologo proveniente da Reims per produrre bollicine sull’esempio francese ottenendo un grande successo. Storicamente quindi la destinazione del Pinot Nero nell’Oltrepò Pavese è quella spumantistica. Ma negli anni ’50 alcuni produttori, intuendo le potenzialità della vinificazione in rosso dei questo vitigno, iniziarono ad elaborare i primi vini rossi. Il primo ad ottenere eccellenti risultati qualitativi fu il dottor carlo Dezza di Montecalvo Versiggia emulato, in breve tempo, dalla dottoressa Giuseppina Quaroni di Montù Beccaria.

Le caratteristiche principali del vitigno
Il Pinot Nero è un vitgno particolarmente esigente, difficile da coltivare e da vinificare.
Dal punto di vista della coltivazione:

– presenta un vigore elevato che rende impegnativa la gestione della chioma;

– i grappoli, essendo particolarmente compatti (da qui il nome di Pinot ← fr. Pineau ← it. Pigna), sono sensibili all’attacco dell’Oidio e della Botrytis Cinerea;
– la maturazione fenolica contemporanea delle bucce e dei vinaccioli presenta alcune difficoltà che si ripercuotono poi nei vini con la presenza dei cosiddetti “tannini verdi”;

– la buccia degli acini è sottili e povera di antociani esterificati, per questa ragione il colore è scarico e a volte poco stabile;
– è particolarmente sensibile all’accumulo di zuccheri negli acini, il che può compromettere la freschezza del vino.

Dal punto di vista della vinificazione:
– è spesso vittima dell’acescenza se non gestico con attenzione;
– necessita di un periodo più o meno lungo di affinamento in legno.
In conclusione il Pinot Nero è un vitigno capriccioso che si esprime in vini ineguagliabili solo in ambienti dalle caratteristiche particolari e con una vinificazione particolarmente attenta.
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Fonte bibliografica:
AA.VV., Guida all’utilizzo della Denominazione di Origine Pinot nero in Oltrepò Pavese, Broni, Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, 2008.

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La degustazione



Nome: Oltrepò Pavese Pinot Nero “Giorgio Odero”
Uve utilizzate: Pinot Nero 100%
Annata: 2007
Affinamento: 12 mesi in barriques e tonneau di rovere francese, 18 mesi in bottiglia
Titolo alcolometrico: 14% vol.
Note:
all’esame visivo si presenta limpido, con un colore rosso rubino vivo, consistente. Al naso si percepiscono prufumi intensi e di buona complessità, fruttati di ciliegia sotto spirito, di lampone maturo e di frutta rossa macerata; speziati di vaniglia, cannella e leggero pepe nero; note di tostatura, balsamiche e leggermente pungenti dovute all’alcol. In bocca è secco, caldo, abbastanza morbido, fresco, con un tannino ben percettibile ma non fastidioso ed una buona trama sapida. Ottima la struttura, è intenso e con una lunga persistenza gustativa, il finale è lievemente amarognolo con una punta di alcol.
L’unico campione dell’annata 2007. Ancora piuttosto giovane ma con una grande margine evolutivo.
Abbinamenti:
gnocchi al ragù di lepre, carni rosse brasate.

Azienda produttrice:
Società Agricola Frecciarossa – Via Vigorelli, 141 – 27045 – Casteggio (PV)
Tel: 0383804465 – Fax: 0383890485
Sito internet: www.frecciarossa.com – Email: info@frecciarossa.com

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Nome: Oltrepò Pavese Pinot Nero “Pernice”
Uve utilizzate: Pinot Nero 100%
Annata: 2006
Affinamento: 8 mesi in barriques di rovere francese, 12 mesi in bottiglia
Titolo alcolometrico: 13,5% vol.
Note:
all’esame visivo si presenta limpido, con un colore rosso rubino scarico con lievi riflessi granati, consistente. Al naso è intenso e complesso, con profumi più delicati e morbidi rispetto al campione precedente, floreali di rosa appassita e garofano; fruttati di ciliegia e fragola molto mature; speziati di vaniglia e leggere di chiodi di garofano; note di bastoncino di liquirizia e, lasciandolo ossigenare nel bicchiere, anche sfumature di cuoio. In bocca è secco, caldo, morbido, fresco, con un tannino ben presente ma ottimamente integrato, abbastanza sapido. Ottima la struttura, è intenso e con una lunga persistenza gustativa, nel finale ricordi tostati e di vaniglia.
Abbinamenti:
tacchino ripieno di castagne, fagiano in umido.

Azienda produttrice:
Cantine Carlo Giorgi di Vistarino – Fraz. Scorzoletta, 82/84 – 27040 – Pietra de’ Giorgi (PV)
Tel: 038585117 – Fax: 038585530
Sito internet: www.contevistarino.it – Email: info@contevistarino.it

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Nome: Oltrepò Pavese Pinot Nero “Noir”
Uve utilizzate: Pinot Nero 100%
Annata: 2006
Affinamento: 12 mesi in barriques di rovere francese, 12 mesi in bottiglia
Titolo alcolometrico: 13,5% vol.
Note:
all’esame visivo si presenta limpido, con un colore rosso rubino scarico con lievi riflessi granati, consistente. Al naso è intenso e complesso, con profumi morbidi più accentuati rispetto al campione precedente, fruttati di ribes rosso, lampone e amarena molto maturi; speziati di vaniglia; note delicatamente tostate dovute all’affinamento in legno, dopo una breve ossigenazione anche richiami di liquirizia dolce, di caffè, di cuoio, su una scia finale balsamica. In bocca è secco, caldo, morbido, fresco, con un tannino delicato, con una buona sapidità. Ottima la struttura, è intenso e con una lunga persistenza gustativa, per un finale speziato di cannella, tostato e fresco.
Abbinamenti:
stufato di manzo con funghi, formaggi stagionati a pasta dura.

Azienda produttrice:
Tenuta Mazzolino – Via Mazzolino, 26 – 27050 – Corvino San Quirico (PV)
Tel: 0383876122 – Fax: 0383896480
Sito internet: www.tenuta-mazzolino.com – Email: info@tenuta-mazzolino.com