Habanos: i sigari cubani
Con la parola Habanos si indicano quei sigari che sono prodotti esclusivamente e interamente, quindi dalle materie prime alle fasi di lavorazione, nell’isola caraibica di Cuba. Le zone di produzione del tabacco per la produzione dei sigari cubani sono cinque, due delle quali sono deputate alla coltivazione delle foglie utilizzate per la produzione degli Habanos migliori (Vuelta Abajo e Partidos).
Vuelta Abajo – situata all’estremità occidentale dell’isola, è la regione più famosa per la produzione di tabacco e l’unica dove si producono tutte le foglie necessarie per la costruzione di un Habanos (tripa, capa, capote).
Partidos – a sud della capitale La Habana, è specializzata nella produzione di foglie per la capa.
Semi Vuelta – nella parte occidentale del’isola, nella zona di Pinar del Rio, è conosciuta per la produzione di foglie atte a costituire la tripa e la capote.
Remedios – nella zona centrale dell’isola, è nota per le particolari condizioni pedoclimatiche e come zona produttiva delle foglie per gli Habanos di José L. Piedra.
Oriente – situata nella parte meridionale dell’isola, le sue piantagioni soddisfano il consumo interno dei sigari.
Le zone di Remedios e Oriente possono talvolta essere accorpate in un’unica zona denominata Vuelta Arriba.
Le origini
Le prime case produttrici di sigari cubani iniziarono la loro attività nei primi decenni dell’Ottocento con alterne fortune anche a causa della costante instabilità politica del Paese, dalla dittatura di Fulgencio Batista, passando per la rivoluzione di Fidel Castro ed Ernesto “Che” Guevara, per arrivare all’embargo americano, primo Paese consumatore di questo prodotto. Con la nazionalizzazione delle imprese del tabacco operato dal regime castrista dal 1959 e l’embargo USA sui beni prodotti a Cuba, delle 139 fabbriche di sigari presenti sull’isola ne sopravvissero soltanto poche unità e il Governo dispose la creazione di un’industria tabacchiera di Stato che prese il nome di Cubatabaco. Dopo alcuni anni, in seguito all’importante dissesto economico della Cubatabaco, Castro affidò a Zino Davidoff, imprenditore ucraino-svizzero produttore di sigarette, il compito di definire un piano di risanamento e di rilancio dell’industria dei sigari cubani. Davidoff rivitalizzò diversi marchi storici puntando sulla qualità delle materie prime e sul rinnovamento delle metodologie produttive che potevano essere quelle tradizionali, quindi manuali, o industriali, attraverso il ricorso a delle macchine specifiche, arrivando a rilanciare gli Habanos in tutto il Mondo..
Le piante di tabacco e le fasi produttive
Storicamente i sigari cubani sono sempre stati considerati i migliori al mondo, ma nel corso degli anni è stato rilevato da più parti un certo peggioramento qualitativo in ordine a due motivi principali: nel 1959 la nazionalizzazione delle case produttrici; gli attacchi parassitari cui furono soggette le piante di tabacco che costrinse i coltivatori a ibridazioni delle stesse per favorirne un rafforzamento vegetativo. A partire dagli anni ’90 è stato portato avanti con successo il recupero degli elevati standard qualitativi del passato ed i sigari cubani sono ritornati protagonisti apprezzati sul mercato dei sigari.
Un primo parametro classificatorio dei sigari cubani è quello della “purezza”: i sigari cubano sono definiti puros (“puri”) se tutte le foglie di tabacco utilizzate provengono dallo stesso Paese, ovvero da Cuba. Quelli diffusi e consumati nel mondo sono tutti long filler, ovvero realizzati con foglie di tabacco intere.
La pianta utilizzata per la produzione delgi Habanos è esclusivamente Tabaco Negro Cubano. Essenzialmente sono due le varietà di questa tipologia di tabacco ad essere impiegate: il corojo e il criollo, con tutte le loro derivazioni e gli ibridi.
Le fasi produttive di un sigaro cubano realizzato a mano prevedono l’assemblaggio di tre differenti parti costituite da foglie di tabacco diverse in base alla destinazione d’uso:
Capa o Fascia – è la parte più esterna del sigaro ed è composta da foglie di tabacco della varietà corojo particolarmente spesse e pregiate;
Capote o Sottofascia – è la parte intermedia del sigaro ed è composta da foglie di tabacco di minor pregio della medesima varietà corojo oppure della varietà criollo;
Tripa o Ripieno – è la parte più interna del sigaro ed è composta da foglie di tabacco sottili, della varietà criollo. E’ la parte responsabile dell’aroma e del gusto del sigaro.
Le piante di tabacco, come ad esempio il criollo, sono costituite da tre differenti parti, ognuna delle quali produce delle foglie con caratteristiche diverse, utilizzate per la composizione della tripa del sigaro:
Ligero – sono le foglie terminali della pianta, robuste e ricche di nicotina;
Seco – sono le foglie intermedie, particolarmente aromatiche;
Volado – sono le foglie alla base della pianta, non molto pregiate ma con un ottimo grado di combustibilità.
La classificazione degli Habanos.
Vitola de Galera – appartengono a questa categoria tutti i tipi di sigaro che hanno una determinata lunghezza e un determinato diametro, indipendentemente dall’azienda produttrice (la galera è il locale delle fabbriche di sigari dove lavorano le persone addette al confezionamento manuale, i torcedores);
Vitola de Fabrica (o Salida) – appartengono a questa categoria determinate tipologie di sigaro, che appartengono comunque a quella di vitola de galera, ai quali è stato dato uno specifico nome dall’azienda produttrice affinché sia immediatamente riconoscibile e commercializzato senza confusioni.
La suddivisione dei sigari in base alla diversa tipologia di vitolas si articola principalmente in due categorie:
Parejos – sono sigari caratterizzati dalla perfetta simmetria dei lati lunghi, della testa e del piede. Nella zona della testa è presente una leggera rastrematura per permettere la chiusura del sigaro nelle fasi produttive.
In base alla lunghezza e al grueso (“diametro”), si dividono in differenti tipologie. Il diametro dei sigari viene misurato in cepo, una unità di misura espressa in sessantaquattresimi di pollice (1 pollice = 2,54 cm.). I principali in ordine di grandezza sono:
Gran Corona – 235 mm. x 18,65 mm. (47 cepo);
Prominente – 194 mm. x 19,45 mm. (49 cepo);
Julieta o Churchill – 178 mm. x 18,65 mm. (47 cepo);
Dalia – 170 mm. x 17,07 mm. (43 cepo);
Corona Gorda – 143 mm. x 18,26 mm. (46 cepo);
Robusto – 110 mm. x 19,84 mm. (50 cepo);
Mareva – 129 mm. x 16,67 mm. (42 cepo);
Minuto – 110 mm. x 16,67 mm. (42 cepo);
Figurados – sono sigari caratterizzati da una accentuata asimmetria nella quale la testa e/o il piede sono rastremati. All’interno di questa categoria si possono rintracciare due sottogruppi principali.
Sigari che presentano solo la testa rastremata:
Piramide – 156 mm. x 20,64 mm. (52 cepo);
Campana – 140 mm. x 20,64 mm. (52 cepo).
Sigari che presentano entrambe le estremità rastremate:
Diadema – 233 mm. x 21,52 mm. (55 cepo);
Petit Bouquet – 101 mm. x 17,07 mm. (43 cepo).
Le marche di Habanos
Nel passato ogni fabbrica di sigari cubani produceva negli stabilimenti di proprietà i propri prodotti, ma negli anni, in conseguenza delle vicende storico-economiche del Paese, alcuni grandi gruppi industriali hanno assorbito i marchi più piccoli o più deboli economicamente. Questi gruppi furono, prima della rivoluzione castrista, principalmente tre: Partagàs, Romeo y Julieta e Montecristo-H. Upmann.
Francisco Perez German – produce Partàgas, Bolivar, Ramon Allones e La Gloria Cubana;
La Corona – produce Montecristo, H. Upmann, Diplomaticos, Hoyo de Monterrey, Punch, Vegas Robaina, Por Larrañaga e San Cristobal de la Habana;
Briones Montoto – produce Romeo y Julieta, Cuaba, Juan Lopez, Sancho Panza e El Rey del Mundo;
El Laguito – produce Cohiba e Trinidad.
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BIBLIOGRAFIA
AA.VV., Catalogo Sigari Habanos, Roma, Diadema Spa, 2008.
Roberta Candus, Emanuele Taverna, Sigari & Co., Milano, AAD, 2003.
Pierluigi Zoccatelli, Habanos. Guida completa al sigaro cubano, Firenze, Giunti, 2004.
Sito ufficiale Habanos:
Sito ufficiale Diadema Spa:
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Dove degustare gli Habanos: