La Degustazione: Le bollicine dell’Oltrepò a confronto

La Degustazione: Le bollicine dell’Oltrepò a confronto

10 Dicembre, 2008 1 Di Demido

5 Dicembre 2008
Le bollicine dell’Oltrepò Pavese a Confronto

(di Dimitri Domenichella)

Venerdì 5 dicembre, all’interno della prestigiosa cornice della Certosa Cantù di Casteggio (Pv), si è svolta una importante serata di degustazione che ha visto come protagoniste assolute le “bollicine” dell’Oltrepò Pavese, con gli Spumanti Metodo Classico future DOCG.
La serata, organizzata dalla Delegazione di Pavia dell’AIS Lombardia e in particolare dal suo delegato Filippo Zaffarana, dal sommelier Carlo Aguzzi con gli altri membri della delegazione e dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, ha preso il via alle ore 20.30 nel caratteristico caveau della Certosa, alla presenza dei soci AIS, anche di altre delegazioni oltre quella pavese, e di alcuni produttori.
Il programma della degustazione ha previsto come prima fase l’analisi individuale, rigorosamente alla cieca, di 13 Spumanti Metodo Classico da parte dei partecipanti, ai quali è stata poi richiesta la compilazione di una scheda di piacevolezza al fine di stilare una “classifica” dei prodotti presi in esame.
Al termine della degustazione individuale, il noto sommelier Alberto Rovati ha affrontato uno per uno i 13 Spumanti Metodo Classico, offrendo un’analisi particolareggiata delle diverse caratteristiche proprie di questi vini, anche attraverso un confronto aperto con tutti i partecipanti alla serata, al fine di creare così un trait d’union fra le diverse impressioni e fra i differenti aspetti portati all’attenzione dai singoli degustatori durante la fase precedente.
La degustazione e la relazione finale hanno contribuito a mettere in luce ancora una volta la complessità di questa tipologia di vini e quindi le differenze impressioni, a volte anche contrastanti, che tale caratteristica porta intrinsecamente con sè. Il confronto con l’importante realtà della Franciacorta, pur nelle rispettive peculiarità (di tipologie, di terreno, di clima, di strategie produttive, etc.), si è presentato all’attenzione anche durante questa serata, ma quanto emerso ha ribadito ancora una volta la sostanziale contiguità/diversità delle due esperienze spumantistiche lombarde.